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Qualsiasi applicazione installata su un dispositivo mobile, può fungere infatti da portale con il rischio di compromettere il dispositivo stesso e accedere a informazioni aziendali sensibili.

Ci sono da considerare anche i pericoli connessi alla localizzazione dei dispositivi: molti dispositivi mobili e app raccolgono e monitorano i dati dell’utente, come posizione contatti, cronologia di navigazione e informazioni generali sul sistema. La  maggior parte dei sistemi aziendali, ad esempio l’enterprise Mobility management, utilizzati per la mobilità, possono avere questa funzionalità, ovvero il datore di lavoro, può raccogliere informazioni di tracciamento sui dipendenti e quindi sono più frequenti le violazioni di privacy: questo perché in termini di sicurezza dell’organizzazione e privacy personale, i dispositivi mobili con servizi di localizzazione abilitati, sono a maggior rischio di attacchi mirati perché è più facile per i potenziali aggressori riuscire a determinare dove si trova l’utente, correlare queste informazioni con altre fonti e associare l’utente ad un determinato luogo. Dobbiamo quindi sempre fare un discorso di bilanciamento di interessi, perché l’accesso ai servizi di localizzazione può avere in effetti positivi sulla sicurezza informatica, abilitando politiche basate sulla localizzazione.

 

DOMANDA:

La schermata di blocco non può essere configurata con una password o con la sequenza numerica, quindi l’accesso al dispositivo non ha limiti.

  • Vero

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