Conversion Rate
Ora analizziamo il Conversion Rate che sarebbe il rapporto tra chi ti visita il sito e chi ordina.
Con 100 click, se è stato fatto un buon lavoro, al massimo si otterrà il 2% di vendite.
Online si può fare ciò che la concorrenza ti permette di fare. Basta solo pensare a quanti negozi online sono presenti (Amazon, Zalando ecc) e se non usciamo competitivi ovviamente verremo superati da altri nelle vendite.
Ci sono aspetti che vanno valutati sia a livello interno che esterno:
Internamente dovremo focalizzare su prezzi, immagini, testi, video ecc per cercare di essere competitivi;
Esternamente invece si analizzerà la concorrenza, il brand, la stagione, il settore ecc..
Quindi potremmo per esempio aprire un foglio excel e creare il nostro schema andando a segnare tutti i costi importanti:
- prezzo dell’articolo
- prezzo al netto di Iva
- prezzo transizione
- rimborsi
- costo investimento (che non si riferiscono ai soli costi pay per click, ma bisogna calcolare i costi per chi ci realizzza le immagini, i testi, chi ci segue per le landing page ecc.)
- costi nascosti
- ordini effettuati
- guadagno unitario e guadagno totale.
- Una volta compilato il foglio di calcolo in tutti i suoi campi, si procede per individuare, con le dovute operazioni di calcolo se la cifra che abbiamo investito è più alta di ciò che andiamo a guadagnare o se è più bassa
Se dovesse essere più alta vuol dire che abbiamo avuto una perdita e l’azione di vendita non è andata a buon fine, al contrario, se la cifra investita, tolti tutti i costi aggiuntivi, ci propone un guadagno superiore all’investimento, allora significa che la nostra campagna on line ha avuto successo e abbiamo fatto le cose correttamente.
Ora attraverso i grafici sottostanti si possono emulare il caso di guadagno e il caso di perdita.
Le tasse sono un altro tema da tener presente, bisogna consultarsi con il commercialista, ogni Partita Iva aperta genera dei costi fissi a prescindere da se si vende o meno, più il costo del commercialista stesso.
L’Iva è al 22%- IRA- IRES-INAIL-INPS-IRI (al 24%) sono tutte tasse da pagare per l’imprenditore e se non vengono pagate arrivano le cartelle esattoriali dopo pochi anni.
Per chi invece è in un regime Forfettario, con un tetto massimo di guadagni fino a 65000 euro, non si possono detrarre costi, si viene tassati sul fatturato a prescindere ed è l’ideale per chi offre servizi e non oggetti, non è necessaria la fatturazione elettronica, c’è imposta sostitutiva al 15%, l’inps in percentuale al fatturato.
Attenzione, è obbligatorio specificare nel sito internet il numero di Partita Iva, consigliamo di farlo anche nelle pagine Social.
Domanda
Che cosa si intende per Conversion Rate?
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E’ il risultato che abbiamo ottenuto perdita/guadagno dopo gli investimenti fatti dall’azienda per il marketing e l’immissione del prodotto sul mercato tolti tutti i costi.
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E’ una percentuale sul venduto.